Vangelo 29.04.2024 (Mt 11, 25-30)

In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della
terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai
rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua
benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il
Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui
al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete
stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di
voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro
per la vostra vita. 30 Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
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COMMENTO.
Un Vangelo che getta raggi di luce sul mistero di Dio, dell’umanità, del
Cosmo e l’interconnessione di tutti e tutte le cose . “Ti rendo lode, Abba,
Signore del cielo e della terra”. S. Francesco inizia così il Cantico
delle creature: Altissimu, Onnipotente Bon Signore, tue sono le laudi….
Intanto, abituati a un volto serio e sempre dolorante sia di Gesù che di
Francesco, scopriamo invece il volto gioioso, aperto e bello. Una bellezza
che rispecchia quella del Creato, dei poveri in Spirito, dei puri di cuore,
dei perseguitati a causa del suo nome d’Amore. Benedire è riconoscere che
tutto è bene, che tutto è dono. Gesù lo fa in un momento abbastanza critico
della sua vita. Si è appena lamentato di quelli che non lo riconoscono, ha
mandato i discepoli come agnelli in mezzo ai lupi -la sua situazione-
annunciando la passione e morte. Proprio in quel momento esplode in lode,
esulta come un bambino che vede entrare suo papà-mamma . Così Francesco
proclama la sua lode al Bon Signore, mentre è provato dalla malattia agli
occhi, dalla non comprensione dei suoi frati, Laudato sì mì Signore per
frate sole e frate focu, per sora luna e sora acqua …che di te,
altissimu, portano significatione. In Gesù e in Francesco c’è questo nuovo
rapporto con Dio, un rapporto di figli, di bambini amati, abbracciati,
ognuno amato nella sua realtà, così com’è. “Hai nascosto queste cose ai
sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli” Chi ha o crede di avere
la sapienza, ma è arroganza di dotti, di scribi-teologi-filosofi, di
scienziati autosufficienti, autoreferenziali, non lascia spazio al Mistero
e ad altre scienze, ai valori umani di contatto, di presenza
accompagnatrice, può arrivare, come nella situazione attuale, a imporre
leggi a volte inumane, in base a dati scientifici come assoluti. A questi è
nascosto il segreto della vita: E’ l’Amore la linfa di Vita, non più la
Legge, o altro. I piccoli, infanti, senza potere, scartati da società di
consumo di religione con etichetta, sono aperti ad accogliere l’amore di
Dio e degli altri e imparano ad amare con umiltà. Imparano anche che c’è un
piccolo in noi che è la nostra verità profonda, che è il nostro bisogno di
essere voluti bene. Se non riconosciamo questa nostra verità, vivremo
sempre male. A meno, come Francesco, fare l’esperienza che siamo belli e
amati da un Padre che ha il cuore di Madre proprio là dove siamo sporchi e
farisei agli occhi degli altri e di noi stessi. “Venite a me, voi tutti
che siete stanchi e oppressi, io v i darò riposo”. Anch’io vi do un giogo,
ma da portare con me, non con le leggi, non con imposizione di numeri, di
tasse da pagare, di paradiso da comprare, ma di forza di amare, d’ aver
cura, di per-donare, di pazientare per far spazio all’altro, a qualcosa di
bene che ancora non colgo con la ragione o altro, ma solo con la fede. “Il
mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero». Dolce non è sdolcinato,
leggero non vuol dire senza fatica. Però nel regno di Dio non ci entriamo
con la nostra fatica, con la pratica delle leggi e dei precetti a tutti i
costi. Spirito di Gesù, del Padre investici dell’Amore del Cuore dolce e
umile (Gesù Salvatore) , così che raggiunti e visitati nella nostra
miseria, nel quotidiano, nelle difficoltà d’ogni genere possiamo camminare
liberi e leggeri su questa terra di pellegrini.