Vangelo 25.11.2022 (Lc 21, 29-33)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: “Guardate il fico
e tutte le piante; quando già germogliano, guardandoli capite da voi stessi
che ormai l’estate è vicina. Così pure, quando voi vedrete accadere queste
cose, sappiate che il regno di Dio è vicino. In verità vi dico: non passerà
questa generazione finché tutto ciò sia avvenuto. Il cielo e la terra
passeranno, ma le mie parole non passeranno.”
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COMMENTO.
“Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.”
Partiamo da qui, dalla fine del brano. Parole dette e Parole vissute da
Gesù le troviamo nell’Evangelo, cioè Buona Notizia. S. Charles de Foucauld
invitava: ‘Tornare al Vangelo è il rimedio…Leggiamo sempre il Vangelo
amorosamente, come se fossimo seduti ai piedi dell’Amato, ascoltando mentre
ci parla di se stesso.’ Perché Lui -le Sue parole, la sua vita, la sua
morte e resurrezione- è la Parola che non passerà mai. E l’annuncio
fondamentale della parola Gesù Cristo: Dio, il Papà ti ama, Io ti amo e ho
dato la vita per salvarti, e adesso sono vivo al tuo fianco ogni giorno,
per illuminarti, per rafforzarti, per liberarti, per una vita già da ora
eterna. Questo annuncio vale per ogni persona singolarmente, ma vale per
tutti e tutto, vale per ogni generazione (che è sempre: questa
generazione!). Ho incontrato Lucia che vive in una piccola comunità di tre
famiglie, dialogando con lei che conosco da molti anni, mi sono accorto
quanto la frequentazione del Vangelo ogni giorno abbia cambiato lo sguardo
sulla realtà, su Dio e sulla vicenda umano-divina. “Guardate il fico e
tutte le piante; quando già germogliano, guardandoli capite da voi stessi
che ormai l’estate è vicina…il regno di Dio è vicino”! Cambiare lo
sguardo, rendersi conto che il regno di Dio è vicino, anzi che il regno di
Dio è già in mezzo a voi. Avere lo sguardo di Dio, di Gesù su ognuno, sulla
storia di oggi, sul male del mondo, è essenziale ed è una conversione che
non termina oggi. Si tratta di vedere in ogni umano il ‘Figlio dell’Uomo’
; si tratta di poter dire senza esitare, quando, alle prime luci
dell’alba, ti si avvicina qualcuno e ancora non distingui se bianco o nero,
se cristiano o mussulmano, se uomo o donna: Ecco mio fratello, mia sorella,
ecco un Uomo, una Donna! Prima l’Umano, prima di tutto il resto, l’Umano
mio fratello, mia sorella nell’economia, nella politica, nella religione.
Allora il primato è di Dio, Padre e Madre di tutti. Così “quando vedrete
accadere queste cose” (guerre, terremoti, pandemie…) invece di spaventarsi
e bloccarsi si tratta di accorgersi del Regno che si avvicina. E dunque,
come ha fatto Gesù, possiamo fare anche noi denuncia del male, a partire
dal nostro male, ma avere misericordia, tenerezza, per-dono per chi agisce
male, a cominciare da me stesso. “Sappiate che il regno di Dio è vicino” .
Ricordiamo: le sue parole (Lui Parola di Vita) saranno sempre vere: Siamo
amati da un Bene, da un Padre, Mistero d’amore, nel Suo sogno si avvererà
una Fraternità universale nel rispetto delle differenze e nella
convivialità di un banchetto d’amicizia. Donaci, Spirito, uno sguardo
nuovo e di vedere il mondo con i Tuoi occhi pieni d’amore.