Vangelo 28.01.2021 (Mc 4,21-25)

In quel tempo, Gesù diceva alla folla: “Si porta forse la lampada per
metterla sotto il moggio o sotto il letto? O non piuttosto per metterla sul
lucerniere? Non c’è nulla infatti di nascosto che non debba essere
manifestato e nulla di segreto che non debba essere messo in luce. Se uno
ha orecchi per intendere, intenda!”. Diceva loro: “Fate attenzione a quello
che udite: Con la stessa misura con la quale misurate, sarete misurati
anche voi; anzi vi sarà dato di più. Poiché a chi ha, sarà dato e a chi non
ha, sarà tolto anche quello che ha”. (Mc 4,21-25)

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COMMENTO.

Chi ascolta e non traduce in vita è una lampada sotto il moggio (un
recipiente di metallo con tre piedi che serviva di misura). E chi ascolta
la Parola e sembra tradurre in vita ma per farsi vedere, per l’applauso è
più che mai lampada sotto il moggio.

Strano, al rovescio del ‘mondo’, il piccolo, il nascosto che sta dentro,
ciò che veramente ti abita nel profondo, il seme sotto il terreno (tesoro),
l’umiltà del sapiente (la perla) mettono la lampada sul lucerniere della
vita vera.

Ma tutto dipende dall’ascolto, come si diceva ieri. ‘Fate attenzione a
quello che udite ….., alla misura con cui misurate…..perché a chi ha
sarà dato…..’

Nel momento (o momenti) di conversione il ricercatore, francese, nobile,
Charles de Foucauld ha una convinzione: Ascoltare, conoscere Gesù nel
Vangelo, nell’Eucarestia, nei piccoli-poveri e sarà per lui scoprire,
ricevere la sua stessa identità, essere uomo vero, pieno, libero, un
cattolico umano. Dunque legge e medita il Vangelo per imitare il beneamato
Signore e fratello. Continuamente in ricerca, vivrà una vita di
nascondimento, di piccolezza, di non apparenza davanti al mondo, di umile
attenzione e cura delle relazioni di amicizia con tutti gli abitanti fra
cui vive. E più ‘ascolta’, più’ scende con Gesù ‘identificandosi con gli
ultimi’ (Fratelli tutti, n 287), lampada sul candeliere di Fraternità
universale. ‘A chi ha sarà dato ‘.

Il suo padre spirituale (Huvelin) dice di lui che voleva l’ultimo posto:
Gesù ha preso talmente l’ultimo posto che nessuno può prenderlo al suo
posto ’. E proprio così Gesù è stato Luce sul candeliere. Sulla croce
viene riconosciuto dal centurione come Figlio di Dio…
E Charles imparerà (salvato dalle donne Tuareg che gli danno il latte
sottratto ai bambini) che l’ultimo posto, il tesoro del seme che, caduto in
terra, se muore porta frutto, è ancora dono di Lui, Beneamato Signore e
fratello, non conquista sua. Allora anche nella sua morte, senza gloria,
senza racconti sui giornali, sarà lampada sul candeliere. (fr.Tommaso)