Vangelo 22.04.2021 (Gv 6, 44-51)

Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io
lo risusciterò nell’ultimo giorno. Sta scritto nei profeti:* E tutti
saranno ammaestrati da Dio. Chiunque ha udito il Padre e ha imparato da
lui,* viene a me. Non che alcuno abbia visto il Padre, ma solo colui che
viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità vi dico: chi crede ha
la vita eterna.
Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel
deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi
ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno
mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne
per la vita del mondo».(Gv 6, 44-51)

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COMMENTO

*’Nessuno può venire a me, se il Padre non lo attira .** E tutti saranno
ammaestrati da Dio….. Chiunque ha udito il Padre e ha imparato da lui,**…..
S*ono tanti i modi con cui il Padre ci attira . Ma siamo noi che non
abbiamo orecchie libere, non coltiviamo il silenzio interiore, che
permetterebbe di riconoscere i segni. Dio Padre ci attira in modo
tenero, delicato, che non forza, anzi ‘seduce’ (Geremia), ma nel cuore più
che nei sensi, e abbiamo difficoltà noi a conoscere le sue voci, i suoi
segnali … Spesso ce ne rendiamo conto dopo, e anche dopo sarebbe già una
grazia! Charles de Foucauld, convertito, riconosce che era attirato dal
Padre Buono, quando provava tristezza nei festini organizzati, quando si
sentiva tremendamente solo nelle gozzoviglie … ‘Mio Dio come avevi la
mano su di me e quanto poco io me ne rendevo conto. Quanto sei buono, Dio
mio nell’avermi custodito. Mi tenevi accovacciato sotto le tue ali mentre
io non credevo nemmeno alla Tua esistenza.’ Fermarsi, meditare,
chiudere la porta e ritirarsi nella cella del cuore, stare davanti a Dio
… importante momento e spazio (non unici, ma …) per udire la sua voce,
per imparare da Lui che è più intimo a noi di noi stessi. Credo veramente
che, scritta nel fondo del cuore di ogni persona, c’è l’amorosa luce che
illumina ogni vivente umano, si chiama anche Spirito, il Suo Spirito che ,
come brace, sta sotto la cenere del nostro vivere in superficie. Smuovere
la cenere con l’invocazione allo Spirito ci fa udire la voce del Padre, il
fuoco che riscalda e da vita. I*o sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se
uno mangia di questo pane vivrà in eterno *Mangiare , nutrirsi, essenziale
nel nostro cammino terreno, ma forse anche nel cammino al di là, oltre …
Tutto è in relazione, ne siamo più che mai coscienti; la relazione è fatta
anche del mangiare , del nutrirsi a vicenda. Non abbiamo mai letto,
sentito, magari sperimentato l’espressione di un innamorato: ‘ti mangerei’
… O in rapporti di grande amicizia: mi nutro di te, del tuo sapere, della
tua bontà … Credere in Gesù, aderire a lui, lasciarsi assimilare a Lui è
qui chiamato “mangiare”, è nutrirsi veramente del corpo e sangue di Gesù,
della sua vita terrena come l’ha vissuta, del suo rapporto con il Padre
… Si mangia il corpo e il sangue di Gesù, la sua totale esistenza,
ci si nutre
di Lui non solo nell’Eucaristia, ma nel Vangelo, ma nell’Amore ai poveri,
ai piccoli, a tutti … Diventiamo ciò che mangiamo. Come ci nutriamo? E
di che cosa, di chi ci nutriamo? (fratel Tommaso)