Vangelo 21.11.2023 (Mt 12, 46-50)

In quel tempo, mentre Gesù parlava ancora alla folla, ecco, sua madre e i
suoi fratelli stavano fuori e cercavano di parlargli. Qualcuno gli disse:
«Ecco, tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti». Ed
egli, rispondendo a chi gli parlava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i
miei fratelli?». Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco
mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio
che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre».
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COMMENTO.
“Mentre Gesù parlava ancora alla folla, ecco, sua madre e i suoi fratelli
stavano fuori e cercavano di parlargli…” C’è un parlare alla ‘folla’ più
anonimo e c’è un parlare personale che mette in piena relazione. E la
relazione che ti fa partecipe della grande vera famiglia di Dio è quando
parli personalmente con Lui o meglio ascolti la Sua parola (in
particolare il vangelo) e la metti in pratica. E’ simbolico questo ‘stare
fuori’. Si è fuori, cioè non si è ancora di casa, della famiglia di Dio in
pienezza quando pretendiamo di esserlo per parentela umana, per titoli
altisonanti (Reverendo, Eccellenza, Monsignore, Professore, Cardinale,
Dottore..), per meriti… “«Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?».
Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i
miei fratelli”. Il discepolo fa parte della famiglia universale in cui
Gesù è allo stesso tempo figlio, fratello. Straordinaria famiglia in cui
essenziale è la relazione fraterna d’amicizia, perché figli di un Unico
Padre-Madre, e il Figlio per eccellenza, il primo dei Fratelli è proprio
Lui Gesù. Le altre relazioni sono secondarie e prendono valore dalla
fraternità. “Voi siete tutti fratelli”, voi discepoli (madre o sorella o
fratello o figlia, o nonno o nipote o italiano o immigrata..) siete tutti
fratelli e rimanete discepoli. Sì perché il primo passo per parlare con
Gesù, per incontrarlo, per far parte della famiglia di Dio è: ASCOLTARE.
“Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per
me fratello, sorella e madre”. In poche parole, possiamo dire che è Gesù
stesso la volontà del Padre. Il suo nascere povero, la sua vita nascosta a
Nazareth, il suo passare operando il bene, sanando, il suo morire per Amore
sulla croce, il suo risorgere, è tutto Parola del Padre. Ora il fare la
volontà del Padre sta proprio nell’ascolto che comporta mettere in pratica
la Parola di Gesù e la Parola che è Gesù. Colpisce il fatto che qui Gesù
insiste su essere Sua Madre, che è sicuramente la cosa più grande
dell’Uomo, diventare madre di Dio. Dio messo nelle nostre mani, nei nostri
sì alla vita, ad amare, come era nel Sì e nelle mani di Maria, nelle mani
del Prete che consacra e di chi lo riceve. E’ nelle nostre mani nel
quotidiano, affidato a noi facendo la Sua volontà. Ascoltalo, fratello
mio, sorella mia venuto/a da lontano o da vicino, metti in pratica la Sua
parola, seguilo in un cammino di imparare ancora e sempre ad amare come
Lui ama, sei Madre Sua, madre di Dio.