Vangelo 07.04.2024 (Gv 20, 18-31)

Essendo dunque la sera di quel giorno, il giorno uno dei sabati della
settimana ed essendo sprangate le porte dove erano i discepoli per la paura
dei Giudei, venne Gesù e stette nel mezzo e dice loro: Pace a voi. 20E
detto questo mostrò loro le mani e il fianco. Allora gioirono i discepoli,
avendo visto il Signore. 21 Allora disse loro Gesù di nuovo. Pace a voi.
Come il Padre ha mandato me, anch’io invio voi. 22 E detto questo, insufflò
e disse loro: Accogliete lo Spirito Santo. 23 A chi rimetterete i peccati
gli sono rimessi, a chi li ritenete, sono ritenuti. Ora Tommaso, uno dei
dodici, quello detto Didimo, non era assieme a loro quando venne Gesù. 25
Dicevano dunque a lui gli altri discepoli: “Abbiamo visto il Signore”. Ora
egli disse loro: “Se non vedo nelle sue mani l’impronta dei chiodi e non
getto il mio dito nell’impronta dei chiodi, e getto la mia mano nel suo
fianco, non crederò affatto.26E otto giorni dopo di nuovo erano dentro i
suoi discepoli e Tommaso insieme a loro. Viene Gesù a porte sprangate e
stette in piedi nel mezzo e disse: “Pace a voi”. 27 Poi dice a Tommaso:
“Continua a portare il tuo dito qui e vedi le mie mani e continua a portare
la tua mano e gettala nel mio fianco e non continuare a diventare
incredulo, ma credente”. 28 Rispose Tommaso e gli disse: “Il Signore mio, è
il Dio mio”. 29 Gli dice Gesù: “Perché mi hai visto, hai creduto? Beati
quelli che non avendo visto, credono”. 30 Certo, molti altri segni fece
Gesù al cospetto dei suoi discepoli che non sono scritti in questo libro.
Questi però sono stati scritti, 31 perché crediate che Gesù è il Cristo, il
Figlio di Dio e perché, credendo, abbiate vita nel suo nome.
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COMMENTO.
“Essendo dunque la sera di quel giorno….ed essendo sprangate le porte dove
erano i discepoli per la paura dei Giudei,..”. Siamo alla sera di un giorno
eterno senza alba e tramonto, il giorno ‘Quel giorno’ è ormai il giorno
del Signore. Fino ad ora il Signore era apparso all’alba, ora si è fatto
sera, ma di un giorno in cui c’è mattino e sera senza fine. All’alba le
donne avevano trovato il sepolcro aperto, perché la pietra era stata
rotolata, ora i discepoli, sprangate le porte del cenacolo dove si sono
ritirati per la paura, sono in un vero sepolcro. E’ già nel sepolcro chi
vive di grande paura della morte, trascinandosi triste e isolato “ Venne
Gesù e stette nel mezzo e dice loro: Pace a voi” Dirà: “Sono con voi fino
alla fine del mondo”. Ecco Gesù viene di sera, nelle nostre sere, entra
anche se la porta è sprangata. Faccio un’esperienza di resurrezione nel
luogo buio, pieno di paure dove io mi trovo. Lì Lui è presente, proprio
al centro; lì mi offre la sua pace, la gioia di esistere.. Così è per la
comunità, la Chiesa. Così è per questo buio fitto del nostro tempo, della
situazione mondiale di estrema mancanza di umanità. Se guardiamo a noi, è
disperazione, se ci accorgiamo della sua presenza, la speranza accende la
candela della fede, della carità, degli artigiani di pace. “ Detto questo,
mostrò loro le mani e il fianco”. Cioè, cosa contemplano i discepoli?
Rivedono quanto Gesù ha fatto nella sua vita, avendo compassione, servendo
tutti con amore fino a lavare i loro piedi, contemplano le mani inchiodate
sulla croce, segno del suo immenso amore. Solo passando di lì si può
incontrare il Signore Gesù Cristo, il vero Uomo eterno. Così credenti di
tutte le religioni o anche non credenti fanno esperienza di rinascita a
vita piena, dallo sperimentare di essere liberati dalle paure e morti,
facendo parte di un Bene che spalanca le porte dei sepolcri nei quali si
trovano. “ E otto giorni dopo di nuovo erano dentro…e Tommaso insieme a
loro.” Forse proprio per non aver paura Tommaso non è con loro, ma è
essenziale ‘essere con’ che vuol dire condividere gioie e dolori, speranze
e delusioni. Anche Tommaso ascolta il ‘Pace a voi’ del Risorto : “Metti
il tuo dito nelle mie mani e la tua mano nel mio fianco e non essere
incredulo, ma credente”. Si, continua a ‘baciare’ le ferite dei tanti
crocifissi di oggi, degli scarti di umanità, a cercar di sanare le ferite
della Natura che devastiamo senza vergogna, continua anche se tanti ti
deridono e dirai: ‘Mio Signore e mio Dio’ ‘Beati quelli che non avendo
visto, credono’ Felici e più avvantaggiati noi che veniamo dopo (2.000
anni) e abbiamo solo la Parola e la testimonianza dei ‘santi’ (uomini di
Gesù, di Dio); beati se continuiamo a servire senza aspettarsi ricompensa,
se ci accorgiamo che Lui è presente quando siamo in comunità, riuniti nel
suo nome. ‘E’ dono l’esistenza da vivere con gioia e seminando il bene in
tutti i terreni. Diffondere su tutti dinamiche d’amore, è l’unica missione
a cui sono chiamato’ (da un Canto di Tom)