36. SANTA MARIA, VERGINE DELLA NOTTE

Santa Maria, Vergine della notte

noi t’imploriamo di starci vicino

quando incombe il dolore, e irrompe la prova,

e sibila il vento della disperazione,

e sovrastano sulla nostra esistenza

il cielo nero degli affanni

o il freddo delle delusioni,

o l’ala severa della morte.

Liberaci dai brividi delle tenebre.

Nell’ora del nostro Calvario,

tu, che hai sperimentato l’eclisse del sole,

stendi il tuo manto su di noi,

sicché, fasciati dal tuo respiro,

ci sia più sopportabile la lunga attesa della libertà.

 

Alleggerisci con carezze di madre la sofferenza dei malati.

Riempi di presenze amiche e discrete il tempo amaro di chi è solo.

Conforta i nostri amici che vivono ora il tempo del lutto.

 

Non ci lasciare soli nella notte

a salmodiare le nostre paure.

Anzi, se nei momenti dell’oscurità

ti metterai vicino a noi

ci sarà dato di cantare il Magnificat,

nella compassione ricevuta e lasciata scorrere,

annunciando con la vita straripamenti di giustizia,

a tutti gli oppressi della terra.

E se ci accompagni tu, donna-sorella dell’attesa,

sussurrandoci che  stai aspettando la luce,

le sorgenti del pianto si disseccheranno sui nostri volti.

 

Con te sveglieremo insieme l’Aurora.

Amen

 

(da Tonino Bello)