Vangelo 30.11.2022 (Mt 4, 18-22)

18 Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone,
chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare;
erano infatti pescatori. 19E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò
pescatori di uomini». 20Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono.
21 Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedeo, e
Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre,
riparavano le loro reti, e li chiamò. 22 Ed essi subito lasciarono la barca
e il loro padre e lo seguirono.
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COMMENTO.
“Mentre camminava lungo il mare di Galilea”. Gesù, l’Uomo che cammina (C.
Bobin). Si, perché non si è uomo se non in cammino, per cui il camminare
fisicamente è fondamentale per la salute fisica, psichica, spirituale.
Siamo all’inizio dell’avvento, tempo di cammino verso una vita nuova,
speranza d’ incontro con un Bambino, mistero di un Figlio dell’Uomo (di
una donna e di Dio), che è già nato, che è e che viene. “Mentre camminava
lungo il mare di Galilea, vide due fratelli…E disse loro: Venite dietro a
me”. L’Uomo che cammina, passando vede e chiama a camminare con lui.
Chiama a camminare dei pescatori, abituati a condurre la barca al largo per
la pesca. “Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini.” Venite a
camminare con me sulle strade di Palestina e poi chissà dove, ma il vostro
compito, la vostra missione non cambia: pescatori di uomini. Paradossale
lavoro e missione. Pescare i pesci del lago è tirarli fuori dal loro
ambiente vitale per la fame dei viventi; pescare gli uomini è tirarli fuori
dall’ambiente di morte perché bevano l’acqua viva e mangino al banchetto
della vita e della fraternità. Ho sentito nella mia vita dei richiami a
essere pescatore di uomini, non ho afferrato subito Chi mi chiamava: Dio
(quale Dio?), la Chiesa, il mio desiderio di salvare tante persone, o
ancora una Legge, il dovere d’essere missionario? Poi, già prete da anni
e afferrato dalla spiritualità di S. Charles de Foucauld, durante tre
giorni di eremo di fronte al Subasio, ho avvertito meglio nel silenzio di
Chi era la voce, Voce dell’Uomo che cammina nella storia degli uomini,
nella storia universale immerso dentro tutte le situazioni, assumendo su di
sé dolori e gioie, sconfitte e vittorie, servo di tutti per amore, donando
la sua vita per tutti amici e nemici in dono d’Amore. “Ed essi subito
lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.” “Quel subito da cosa
viene? “Invito ogni cristiano, in qualsiasi luogo e situazione si trovi, a
rinnovare oggi stesso il suo incontro personale con Gesù Cristo o, almeno,
a prendere la decisione di lasciarsi incontrare (pescare!) da Lui….”(Ev.
Ga. n.3) L’incontro con Lui mi dà dignità, avverto il suo sguardo e riesco
a vedermi come amato dal Padre, vedo nella mia miseria la Sua bellezza, il
Pastore bello. Quando avviene questo, subito lascio le reti e lo seguo. Nel
seguirlo, così come è avvenuto per gli apostoli, ci possono essere
esitazioni, infedeltà, rinnegamenti, ma nella perseveranza, nella fiducia
in Lui, attenti alle risonanze interiori, seguendo quelle di gioia
vera…sarò anch’io pescatore di uomini . Nella chiamata-vocazione c’è già
la missione. Una missione che continua quella di Gesù: bontà verso tutti,
chiamare ognuno e tutti: amici, donarsi con gioia in umile servizio,
indicare Lui (mai noi stessi) come vero Fratello, Amico, Signore!