Vangelo 27.09.2022 (Lc 9, 51-56)

Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato tolto dal mondo,
Gesù si diresse decisamente verso Gerusalemme e mandò avanti dei
messaggeri. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di
Samaritani per fare i preparativi per lui. Ma essi non vollero riceverlo,
perché era diretto verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli
Giacomo e Giovanni dissero: “Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco
dal cielo e li consumi?”. Ma Gesù si voltò e li rimproverò. E si avviarono
verso un altro villaggio.
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COMMENTO.
“Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato tolto dal mondo,
Gesù si diresse decisamente verso Gerusalemme.” Gesù respira il termine
della sua vita terrena e con decisione (altra traduzione: ‘indurì il
volto’) si dirige a Gerusalemme, là dove si compirà il mistero della
tragica morte che porta vita a tutti, il mistero della gloria del Figlio
dell’Uomo e di Dio messo a morte dai poteri umani ma vivo sempre
attraversando la morte con il suo dono d’amore al Padre e a tutti. “E mandò
avanti dei messaggeri.” Lo scontro con gli avversari (scribi e farisei,
sommi sacerdoti), con l’istituzione si fa più intenso, più duro e Gesù si
prepara inviando messaggeri, ma Gesù si dirige anche con decisione a
donare la sua vita liberamente per amore del Padre, di tutti e lo fa con
volto solido nella tenerezza, con volto deciso e fermo nella misericordia.
Tenerezza e misericordia sono il volto di Gesù di fronte a Pietro che lo
rinnega e il suo sguardo asciuga le lacrime del discepolo; con Giuda che
lo tradisce e chiama ‘amico’, con il ladrone a suo fianco in croce: “oggi
con me in Paradiso”. Di fronte al rifiuto di accoglierLo, alle
persecuzioni, alla morte non si tira indietro, non accusa, irrobustisce il
suo spirito che allora diventa davvero universale, passa sempre diffondendo
amore, benedizione, per-dono. Com’è il nostro pellegrinaggio quotidiano di
fronte ai rifiuti, alle minacce, al tradimento di amici? “Signore, vuoi che
diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?”. Ma Gesù si voltò e li
rimproverò. Discepoli, messaggeri o angeli, vanno in Samaria, terra di
altra religione, di ‘nemici’ religiosi e annunciano che passerà il Maestro
o Messia per andare a Gerusalemme. Davvero il giudeo Gesù passa da noi e
vuol essere accolto, lui che va a Gerusalemme come Messia? No, da noi non
passa… E i due figli del tuono, Giovanni, discepolo amato, e Giacomo
chiedono di invocare il fuoco che bruci i nemici, chi ostacola. Non capite
proprio niente, avete il cuore indurito? Non capite che cammino verso
Gerusalemme verso il dono di totale di me stesso? E dovrei bruciare i
nemici? E’ proprio il contrario. Il Padre mi ha mandato per salvare non per
condannare, ma per dare la vita per amici e nemici! Questa è la strada, la
porta stretta anche per i miei discepoli, unica via di salvezza: amare,
per-donare, benedire chi ti maledice, rovesciare le false felicità del
mondo in beatitudini Vieni Spirito di benedizione, di non violenza attiva,
cioè di risponder sempre al male con il bene.