Vangelo 27.01.2022 (Mc 4, 21-25)

In quel tempo, Gesù diceva alla folla: “Si porta forse la lampada per
metterla sotto il moggio o sotto il letto? O non piuttosto per metterla sul
lucerniere? Non c’è nulla infatti di nascosto che non debba essere
manifestato e nulla di segreto che non debba essere messo in luce. Se uno
ha orecchi per intendere, intenda!”. Diceva loro: “Fate attenzione a quello
che udite: Con la stessa misura con la quale misurate, sarete misurati
anche voi; anzi vi sarà dato di più. Poiché a chi ha, sarà dato e a chi non
ha, sarà tolto anche quello che ha.”

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COMMENTO.

“Non c’è nulla infatti di nascosto che non debba essere manifestato e nulla
di segreto che non debba essere messo in luce. ” La vita di Gesù dal seno
di sua madre, Maria di Nazareth, alla morte in Croce sul Calvario, al
silenzio del mattino della risurrezione, è una continua ‘ri-velazione’
(mettere un altro velo) o nascondimento della presenza di Dio con noi
nella storia del Cosmo. Anche il Suo chiedere di tacere dopo miracoli o
quando gli spiriti immondi lo proclamano ‘Santo di Dio’, indica questo
nascondersi agli occhi del mondo, di chi ha l’idea di un messia che si
mette in vista, che ha potere, che domina. Proprio questo nascondersi,
questo eclissarsi di Dio nell’Umano e nell’Umano più piccolo, debole e
farlo suo è la Luce posta sul lucerniere, la Luce vera che illumina il
mondo. Gesù, Emmanuele-Dio con noi, figlio dell’Uomo è la lampada posta
sul candeliere della Croce, il massimo nascondimento, e proprio lì si
conosce chi è Dio. E’ dunque un Dio che non fa propaganda, non vuole
imbrogliare, non vuole apparire, che condivide tutto e rivela la vera
identità di Dio e dell’Uomo. Proprio il rovescio della società e spesso
anche della chiesa che puntano sull’apparire. S. Francesco, Charles de
Foucauld (sarà proclamato santo il 15 maggio), due esempi, fra tantissimi,
di un nascondersi alla maniera di Gesù e divenuti così lampada sul
candeliere della storia umana e cristiana. Quel “ nulla di nascosto” mi
invita anche ad avere sul momento attuale di crisi, di stanchezza, di
confusione e incertezze uno sguardo rivolto più a ciò che è nascosto,
silenzioso, non appariscente, perché è quello che è vera luce e apparirà
dopo. “Fate attenzione a quello che udite…” Quanto è importante l’ascolto!
Non c’è ascolto attento se non c’è ‘nascondimento’, un ritirarsi, un
diminuire dell’ascoltatore per far spazio all’altro, alla sua visione della
realtà. Nell’ascolto vero c’è un non ‘giudicare’, un misurare le idee e i
comportamenti dell’altro con un pre-giudizio favorevole, buono, e dunque
anche una disponibilità a cambiare, a conversione. Siamo misurati
sull’ascolto, come sull’amore. E’ cosa buona questa. “Con la stessa misura
con la quale misurate, sarete misurati anche voi; anzi vi sarà dato di
più.” Nella misura in cui ascoltiamo la Parola, noi riceviamo. Più
ascoltiamo, più riceviamo! Riceviamo un di più d’identità, un di più di
vera immagine di Dio, il Dio della misericordia, un di più di fraternità
amica di tutti. Charles de Foucauld più ‘ascoltava’ più’ scendeva con
Gesù ‘identificandosi con gli ultimi’ (Fratelli tutti, n 287), più è
diventato lampada sul candeliere di Fraternità universale.