Vangelo 25.02.2021 (Mt 7, 7-12)

Chiedete e vi sarà dato. Cercate e troverete. Bussate e vi sarà aperto.
Perché chiunque chiede, riceve; chi cerca trova; e a chi bussa sarà aperto.
Chi tra di voi al figlio che gli chiede un pane darà una pietra? o se gli
chiede un pesce, darà una serpe? Se voi dunque che siete cattivi sapete
dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli
darà cose buone a quelli che gliele domandano. Tutto quanto volete che gli
uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro. Questa infatti è la legge e
i profeti. (Mt 7, 7-12)

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COMMENTO.

Incluso tra due ‘regole d’oro’ – “*non giudicate e non sarete giudicati*”
e “Quanto gli uomini volete che facciano a voi, anche voi fatelo a loro”-,
l’invito-comando di Gesù a ‘chiedere, cercare, bussare’ dà alla preghiera
un tono di concretezza, di parole fatte carne per restare nella dinamica
del Verbo presso Dio, che si fa Carne e questa Carne (l’Uomo Gesù) dice chi
è Dio, Lo ri-vela. Pregare è l’ambiente in cui metti gli occhiali
divini-umani di non giudizio, per cui avrai tempo di meravigliarti delle
aurore del giorno e del sole, e vesti il grembiule di carità, di servizio
concreto e affettuoso.

Quando Charles de Foucauld disse la frase: “Voler amare è già amare” viveva
con gli arabi e poi con i Twareg nell’Hoggar, popolazioni povere e
‘lontane’ per condividere la loro vita, essere e diventare fratello e amico
loro. Nonostante tutta la sua vita donata, il suo farsi piccolo e vicino a
tutti, gli sembrava di non amare abbastanza ….E allora ‘voleva’,
rafforzava la sua volontà di amare proprio nella preghiera.

Chiedere, Cercare, Bussare sono tre movimenti che caratterizzano la
preghiera e bisogna innanzitutto ‘volerli’. Mistero della fede: tutto è
Dono, Dio è Dono, Gratuità assoluta e nello stesso tempo se noi non
‘vogliamo’ niente passa dalla porta stretta. E, d’altra parte, la preghiera
è infallibile, perché Dio è Dono e non può non donarsi, e si dona soltanto
se noi lo vogliamo chiedendo, cercando, bussando.

*Se voi dunque che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli,
quanto più il Padre vostro…. *I genitori sanno dare cose buone ai
figli loro, ma a volte possono sbagliare, perché non è così evidente cos’è
buono e cosa no. Il Padre nostro, di tutti, non sbaglia, dona solo cose
buone, mentre noi riusciamo a chiamare pesce quello che è una serpe o
chiamare pietra quello che è un pane. Noi non vediamo che ‘chi perde la
propria vita, la salva’, che per ‘ chi non giudica, per chi non condanna,
non c’è giudizio, non c’è condanna’, che ‘fermarsi concretamente e toccare,
soccorrere il ferito lungo il cammino…è beatitudine, è amare il prossimo
e dunque amare Dio in verità.

Spesso la preghiera (anche la mia) è stata realizzata a parole vuote,
abitudine senz’anima, invece che un voler pregare. E’ la preghiera fatta
con desiderio, con volontà, senza pretesa, con fiducia, chiedendo di non
giudicare e di amare il prossimo come ha fatto Gesù, che dà risultati di
vita piena di Spirito, di bene. Tra il dire e il fare c’è di mezzo il
pregare.

Il volere, l’intenzione netta di chiedere e bussare, cercare, è un
coinvolgersi, un giocarsi.

E chi comincia veramente a non giudicare, a coinvolgersi, avverte che può
continuare a donare tutto gratuitamente e vedere il mondo occhi pieni
d’amore mediante la preghiera. (fratel Tommaso)