Vangelo 20.01.2022 (Mc 3, 7-12)

In quel tempo, Gesù si ritirò presso il mare con i suoi discepoli e lo
seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme e
dall’Idumea e dalla Transgiordania e dalle parti di Tiro e Sidone una gran
folla, sentendo ciò che faceva, si recò da lui. Allora egli pregò i suoi
discepoli che gli mettessero a disposizione una barca, a causa della folla,
perché non lo schiacciassero. Infatti ne aveva guariti molti, così che
quanti avevano qualche male gli si gettavano addosso per toccarlo. Gli
spiriti immondi, quando lo vedevano, gli si gettavano ai piedi gridando:
“Tu sei il Figlio di Dio!”. Ma egli li sgridava severamente perché non lo
manifestassero.

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COMMENTO.

Farisei, scribi, erodiani hanno deciso di uccidere Gesù. La sua reazione è
di ritirarsi per far nascere qualcosa di nuovo. Infatti si ritira con i
suoi discepoli, si dedica di più alla loro formazione, che possano
assimilare il Suo Spirito, la sua compassione, il suo amore per tutti e
sarà fino a morire sulla croce. E’ proprio in un momento di crisi che ha
inizio la comunità degli apostoli, come sarà dalla morte in Croce la
nascita della Chiesa, la comunità di tutti i salvati. Sono i momenti di
fallimento, di crisi, sono i momenti di sconfitta in cui è possibile
davvero la nascita di cose nuove. Mistero di fede, direi, ma verità
evangelica nella storia di Gesù, nella sua vita, nella sua morte e
risurrezione. E così anche per noi personalmente; così per la Chiesa. Vedo
il ritirarsi di Benedetto XVI anni fa un po’ come il ritirarsi di Gesù, un
atto di fiducia in cose nuove. Anche ora molti si lamentano, si vuole
ancora una chiesa forte, o non si sa cosa fare perché tutto è in crisi. Ma
c’è del nuovo in germoglio, ci sono cose nuove e più belle da respirare con
il Vangelo a cui dedicarci. Il ritirarsi di Gesù è anche un uscir fuori
decisamente dal gioco del potere, dal successo, perché quella non è via di
salvezza, mentre proprio come nelle tentazioni del deserto, il demonio o
satana o spirito immondo vorrebbe che seguisse la via del potere. Ecco il
senso del rimprovero severo di Gesù agli spiriti immondi. “Gli spiriti
immondi, quando lo vedevano, gli si gettavano ai piedi gridando: “Tu sei il
Figlio di Dio!”. Ma egli li sgridava severamente perché non lo
manifestassero.” Il potere di Gesù sarà quello di morire in Croce per amore
grande del Padre e di tutti, un potere che è ‘servizio’ di liberazione
dalle tentazioni di potere, di successo, di dominio che sempre ci portiamo
dietro. E Gesù chiede anche oggi una barca a disposizione, non un
Titanic, non una grande nave da Navigazione turistica, ma una barca
leggera, anche un po’ insicura in balia delle mareggiate, ma in cui ci
trova bene in fraternità con tutti: una barca-chiesa dove l’accoglienza di
tutti, la solidarietà, la riconciliazione, la tenerezza e la misericordia
sono la vela che la dirige. E così sia!