Vangelo 08.04.2021 (Lc 24,35-48)

Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano
riconosciuto nello spezzare il pane.

Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a
loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di
vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché
sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono
proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come
vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché
per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete
qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce
arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con
voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di
Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere
le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà
dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i
popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme.
Di questo voi siete testimoni. (Lc 24,35-48)

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COMMENTO

Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a
loro e disse: «Pace a voi!». Non tanto nel racconto di veggenti dei vari
santuari mariani, quanto piuttosto qui ho avvertito la presenza di Gesù in
mezzo a noi radunati nel chiostro di S. Girolamo a Spello, durante il
commento al Vangelo della messa di Pasqua (1985?) in cui Carlo Carretto
raccontava la sua esperienza d’incontro con Cristo: Carlo parlava con il
cuore in mano della sua terza chiamata a seguire Gesù Cristo nel deserto e
poi fra i Twaregs. Si, quel giorno di Pasqua Gesù si è presentato in mezzo
a noi, più di 250 persone radunate nel chiostro di S. Girolamo a Spello.
Gesù in persona stette in mezzo a noi e disse. Pace a voi! Shalom! E la
Pace, Soffio leggero sul grande telo arancione, unguento profumato a
consacrare le mani di tutti, arcobaleno sventolante sul Pozzo da cui, come
fresca acqua, si diffondevano gli armoniosi canti di Pierangelo, la Shalom
scendeva nel cuore di tutti e risplendeva sui volti.

‘Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa’. Non potrei dire
di aver sentito con chiarezza queste parole quel giorno di Pasqua, ma
riesco a capire perfettamente che l’evangelista usa delle espressioni
letterarie per far capire che c’è continuità con il Gesù che passa curando,
guarendo e che muore d’amore sulla croce e il Gesù Cristo invisibile
risorto presso il Padre, ma visibile in una comunità che si raduna nel suo
Nome. E nel suo nome di risorto è una comunità che si fa come lui pane per
tutti, che serve, che ha cura… E con questo anche sottolinea che ogni
persona non viene annullata nella resurrezione, ma viene come ampliata,
diventa creativa, capace di relazione nuove, più ampie… Capace di
toccarlo…. Ma come? e dove? Nel povero o ‘santo’ della porta accanto,
nello ‘scartato’ dalla società (ora anche a causa del Covid), in Giacomino
il piccolo di Giulia nato l’alro giorno, nel ricoverato della casa riposo e
nell’animatore che, veramente disgustato dalle falsità e dalla mancanza di
informazioni su tutta la vicenda Covid, rifiuta in coscienza (e lo capisco)
il vaccino. ‘Nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione
e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme’.

Nel nome di un Cristo Uomo-Dio, che muore donando la vita (mistero
dll’universo) perchè tutti abbiano la vera vita in abbondanza, sia
annunciata la vera direzione: nel cambiare vita, nel non pensare più a te
stesso, ma orientando decisamene la tua vita per gli altri sei per-donato,
amato e vivrai amando. Carlo Carretto dal deserto, ritornato in Italia a
Spello (Roma) ha cominciato proprio da lì l’annuncio di nuovo orientamento.
(fratel Tommaso)