Vangelo 03.12.2021 (Mt 9, 27-31)

In queltempo, mentre Gesù si allontanava, due ciechi lo seguivano urlando:
“Figlio di Davide, abbi pietà di noi”. Entrato in casa, i ciechi gli si
accostarono, e Gesù disse loro: “Credete voi che io possa fare questo?”.
Gli risposero: “Sì, o Signore!”. Allora toccò loro gli occhi e disse: “Sia
fatto a voi secondo la vostra fede”. E si aprirono loro gli occhi. Quindi
Gesù li ammonì dicendo: “Badate che nessuno lo sappia!”. Ma essi, appena
usciti, ne sparsero la fama in tutta quella regione.
|||
COMMENTO.
Abbiamo la grazia di ospitare ogni tanto monaci buddisti qui
all’Eremo-Fraternità Betania. Ci ricordano che l’obiettivo di ognuno è
approdare all’Illuminazione, dimorare nella Luce. E’ anche l’obiettivo del
cristiano, al seguito di Gesù, figlio di Davide, figlio dell’Uomo-Dio:
vedere la Luce, vedere la realtà nella sua dimensione piena, com’è in
verità. “Mentre Gesù si allontanava (o passava di lì), due ciechi lo
seguivano urlando: Figlio di Davide, abbi pietà di noi”. Siamo sempre
in cammino, almeno ora, nell’attuale forma di vita. Gesù passa o si
allontana, due ciechi lo seguono. Sono ciechi e Lo seguono, paradosso,
eppur vero. Uno di quei due ciechi sono io, siamo noi. Anche noi seguiamo
Gesù eppure siamo ancora ciechi. I due ciechi gridano: abbi pietà di noi,
ed è espressione di fede, credono che Gesù è Figlio di Davide, cioè è colui
che realizza le promesse di Dio, che lui è amore, tenerezza, è compassione
per tutti. Nella Messa diciamo Kyrie eleison: più che un grido di
pentimento è lo stesso grido dei 2 ciechi, espressione di fede che l’amore,
la compassione, la tenerezza di Gesù, di Dio è proprio per noi oggi, per
me. E questo grido è bene riprenderlo nel quotidiano con fiducia, con gioia
interiore e allora appare anche sul volto. “Entrato in casa, i ciechi gli
si accostarono, e Gesù disse loro: “Credete voi che io possa fare questo?”.
La casa è qui intesa come la Comunità, che può essere la Chiesa, intesa
come comunione dei cercatori di Dio e delle cose sante. E’ in comunità
(casa) che avviene il miracolo della Luce, dell’illuminazione, del vedere
bene, perché solo mediante dei fratelli e sorelle riesco ad aver fede che
tutti siamo figli di un Padre di Misericordia e tutti, proprio tutti siamo
fratelli e lo diventiamo camminando nell’amore, nella tenerezza, nel
perdono ricevuto e dato. “Credete voi che io possa fare questo?”. Credete,
dice Gesù, al dono di fede, al miracolo che può avvenire in voi di aderire
al sogno di Dio: una fraternità universale che è scritta nel profondo del
cuore di ognuno e verso la quale andiamo collaborando con lo Spirito,
Artigiano di figliolanza e di fraternità? “Sia fatto secondo la vostra
fede” Stupendo e impegnativo! E’ la nostra fede che cambia il mondo a
partire da noi stessi. Donaci, Signore di avere i tuoi occhi, donaci uno
sguardo di amore sempre, di compassione, di tenerezza, di libertà, uno
sguardo creativo che nasce ogni giorno dal sentirci amati e dunque vivere
come figlio(a) amato(a) e fratello-sorella di tutti; donaci ancora uno
sguardo creativo, che accolga e trasmetta energie d’amore verso ogni altro,
ogni creatura, a partire da chi ne ha più bisogno.