“…E COMUNQUE AMA”

Ai tempi del Papa buono (Giovanni XXIII)per Natale i bambini scrivevano una letterina a Gesù. Domandavano  con tutto l’essere (gli adulti  chiedono solo con la testa o con i sentimenti) il regalo. Mi unisco a tutti i bambini che oggi, al tempo di Francesco,  Vescovo di Roma , altro Papa buono, scrivono a te, Bambino di Betlemme, o forse avrebbero voglia di scriverti, ma non ce la fanno,  bloccati da paure, da sensi di colpa, da indifferenza, da inimicizie, da un mondo diventato troppo adulto, troppo pieno di se, che ha messo il denaro al posto di Dio e dell’Uomo. All’idolo  Denaro, cioè dell’Io-ego, s’inchinano tutti gli strumenti di cui l’Uomo è dotato o può dotarsi,. dalla ragione, alla tecnica, ai mezzi di comunicazione fino alla politica e alla religione…                                          Si, ho deciso di scriverti per ritrovare, accarezzare, lasciar esprimere il bambino che è in me in cammino., cantando.  Cantare con gioia è celebrare la vita. E oggi abbiamo un estremo bisogno di ritrovare il canto, di celebrare, ma prima che nelle Chiese o templi o moschee o Sanremo,  celebraare nel quotidiano, nella Natura o Creato. Tale celebrazione è bella e  gioiosa quando coinvolge tutti, quando allo stesso tavolo del cibo (corpo e spirito in piena interconnessione) siedono fraternamente e rispettosamente persone di differenti culture, religioni, pensieri.

Oso proporTi, Gesù Bambino,  una trilogia di canti o una kigoda (sedile a tre piedi), cioè un solo canto in tre differenti risonanze.  Il Canto:  “…E COMUNQUE  AMA”.

Prima risonanza: Grazie     Si, grazie,  poprio nel tempo, lungo ormai e pesante, di Covid, tempo di sicurezze saltate in aria, di fragilità senza confini, di incertezze debilitanti, di spaccature e  schieramenti ideologici  di scontro; ma anche tempo di possibili relazioni forti e rinnovate, di sentieri nuovi da percorrere, di stimolo a una fraternità fra tutti gli umani oltre le culture, religioni, patrie. Quante cose sembrano pietre scagliate per punire l’uomo di oggi o cattiveria dilagante e che distrugge uomini e bestie e natura.. Eppure, senza chiamare bene il male, senza togliere la sofferenza nei disastri, nelle  migrazioni dove molti cadono e muoiono, riuscire a sentire il grazie di tanti  che avvertono una misteriosa Presenza consolatrice o una presenza concreta che porge la mano, che avvicina i cuori e le forze vitali.

E grazie perché, che lo vogliamo o no, che lo desideriamo o no, il Natale di Gesù Cristo dìce a tutti gli umani che non domina il caos, il male. Un Bambino nato da donna umile e accolto dai pastori, dagli scarti della società del suo tempo, dice che c’è vita e luce dove il ‘mondo’ (la società in generale) vede morte e tenebra; dice che c’è vita e luce nel dolore della moglie che piange il marito morto per covid, dove  il ‘mondo’ vede solo disperazione; dice vita e luce nel disoccupato che contesta il fabbricare armi, dove il ‘mondo’ vede sicurezza nazionale; dice ancora vita e luce nel novax o provax quando, nonostatre tutto, fanno in modo di conservare una buona relazione, Grazie!

Seconda risonanza: Silenzio adorante.   Il silenzio di Dio nella pandemia, o meglio il frastuono di silenzio nelle RSA  o Ospedali o periferie delle città dove sono morti isolati i malati di Covid e anche altri.   Il silenzio di migliaia di profughi affogati nel medirerraneo, unito al silenzio immenso dei morti della terza guerra mondiale in atto qui e là per motivi tribali, di religione, di stati sovrani, ma su tutti il potere economico sostenuto dalla vendita di armi.  Grande Francesco Papa che chiede di trasformare le fabbriche d’armi in scuole, in aiuto alla fomazione culturale

Pasqua 2020 in Silenzio  adorante, ora Natale 2021 ancora in Silenzio adorante. Da quando il Verbo di Dio ha messo la  sua tenda fra  di noi, si è fatto uomo , il suo volto non accessibile si specchia in ogni figlio d’uomo!. Grazie Gesù, la Tua  è avventura d’Amore, silenzioso e immenso Amore.                                                                                                                                                                                          Grande mistero. Dio vede nell’uomo e nell’uomo sofferente, schiacciato, fragile, disperato la sua propria immagine  E’nei luoghi dello smarrimento, dove l’uomo non ha più le sembianze dell’uomo, che sei presente Tu Salvatore, Bambino di Betlemme, Crocifisso sul Calvario, Risorto  Gesù Cristo Cosmico.

Terza risonanza: La Gioia nel cuore! Che è dono proprio di quel “…E comunque AMA”                   Le leggi, il Vescovo  o priore di Congregazione, le varie autorita civili possono obbligarti a tante cose e impedirtene altre, ma nessuno, nessun abuso di autorità, proprio niente ti può , mi può impedire di amare.  Questo dipende solo da te, da me. E io so che la Sorgente dell’Amore è nel profondo di me stesso, perché proprio là mi ha visitato e mi visita quel Bambino di Betlemme, figlio di Maria,  che è l’Amore di Dio fatto carne, storia.

E’ di nuovo Natale. Egli viene. E con lui viene la gioia, viene la forza di amare, di aver cura e tenerezza, di rispondere con il bene al male, di bendire chi ti maledice.  Ed è gioia silenziosa ma intensa.  E’ Natale di Gesù che salva: anche se non lo vuoi ti è  delicatamente vicino. Se non riesci ad amarlo, egli ti ama ancor di più. Come dice il bel racconto delle orme sulla spiaggia, se non ce la fai più a camminare Egli ti porta.  Mistero grande di gioia nelle lacrime e sofferenza: se sei perseguitato per causa sua,  rallegrati  ed esulta!

“…E comunque  AMA”  Così entra nel mondo la gioia!

Grazie Gesù, per la pazienza di leggermi; in silenzio ascolterò la tua risposta, che credo conoscere: “…E comunque ama come io ti ho amato e ti amo”,  e già provo una gioia grnade nel voler mettere in pratica .

Tuo  Tom