Accoglienti

Pace e gioia,

La situazione di questi giorni di fine ottobre ci rimette nella barca comune che si ritrova in balia di onde sempre più minacciose.

Giorni fa ho incontrato il Vescovo Derio Olivero di Pinerolo, che ha sfiorato la morte a causa del Covid19….Quanta umanità, quanta relazione bella, semplice; quanta speranza e infusione di

fiducia nella Vita.

Mi ha dato il suo ultimo scritto, formato cartoncino, da mettere sulla scrivania o sul comodino.  Titolo: Mi fido. Centrale il dipinto ‘ La tempesta sedata’ …’Ci sentiamo sballottati da una tempesta più grande delle nostre forze…Paure e incertezze…Precari e sfiduciati dalle condizioni economiche…Nella barca la Maddalena: ‘Fermi, non disperatevi, Lui è qui’

Francesco di Roma, il 27marzo in piazza S. Pietro diceva: “L’inizio della fede è sapersi bisognosi di salvezza. Non siamo autosufficienti, da soli. Da soli affondiamo, abbiamo bisogno del Signore come gli antichi naviganti delle stelle…”

Abbiamo, ho bisogno di ascoltare la voce di Lucia e Bruno, amici da più anni. Hanno due splendidi bambini; trapezista lei, lui artista falegname, anarchico, dice di non credere, vivono in piena campagna povera in una ‘Cascina al rovescio’, amanti della Vita. Buona la pizza preparata da loro per tanti amici venuti per smontare il tendono da circo; una inaspettata e allegra compagnia.

Come la Maddalena nella ‘tempesta sedata’ a loro modo mi dicono: ‘Non lasciamoci prendere dalla paura, respiriamo senza mascherina’; ed io con loro posso affermare: ‘Sembra dormire, ma Lui è ben sveglio ed è qui!

Non è facile aver fiducia, oggi più che mai.

Nelle relazioni vere, fraterne con tutti, senza steccati o barriere o pregiudizi, possiamo trovare sorgente di fiducia; da soli ci scoraggiamo o ci rifugiamo in un apparente e vano dominio delle situazioni.

Ho sperimentato e sto facendo esperienza che anche in questi giorni di ritorno della pandemia ci sono molti che dimostrano fiducia e sanno ‘servire’ con bontà, generosità…e spesso non sono tra i ‘bravi cristiani’! È da soli che ci scoraggiamo!

 

Vengo al punto che più mi sta a cuore; Scrivevo verso i primi di luglio:

“Come vedete, stiamo attraversando un periodo di ‘esercizi di prova’, cercando non di sostituire Tommaso, né di diventare solo un’ottima organizzazione, una ONG, ma di trovare il modo e il come più adatto a Essere un allargato ‘Eremo-Fraternità’ accogliente’, più che fare accoglienza.

Lo stiamo cercando con la mia presenza fisica ancora per due mesi e poi senza la mia presenza”

E  ancora: “Betania,  come luogo e spazio dello Spirito per ritrovare e incontrare l’altro, me stesso e Dio, e come persone  ‘ospiti di Betania (pellegrini residenti o di passaggio lungo o breve, pellegrini corresponsabili pur abitando altrove…) non è proprietà di nessuno, non diventi proprietà di nessuno…, ma ‘ambiente dove si respira accoglienza reciproca, non  giudizio,  gratuità, accompagnamento fraterno e di tenera amicizia.’

 

È in questa linea che oso pensare che in tutti i fine settimana e in altri momenti particolari di attività varie o semplicemente per ‘esserci’ come accolto e accogliente ci sarà la presenza di volontari sia del gruppo corresponsabili come di altri che amano Betania.

E questa presenza non sia solo per sostituire Tommaso o Delfina o.…, e per aiutare nei lavori vari (certo, anche tutto questo!), ma una cosciente presenza di ‘membri’ di Betania fraterna e accogliente. Sia dunque una presenza di ‘discepoli-missionari’, come dice Francesco nella ‘Evangeli Gaudium’.

Quando andiamo a Betania come volontari per un fine settimana o altri giorni, ci andiamo per ‘inspirare’ Betania (discepoli)e per ‘espirare’ Betania (missionari, cioè testimoni). È sempre questione di Respiro, di Spirito che dà Vita, Pace e Gioia. Non lasciamoci rubare la speranza!

 

Sperare, coltivando e avendo cura -di Betania- come scritto sull’albero nella sala ‘Cenacolo’

sempre Tom